La pandemia legata al CoViD-19 ce lo ha ricordato, accelerando di fatto tali percorsi e provandoci che le imprese che hanno già intrapreso questa strada si sono dimostrate più resistenti e competitive.
L’Unione Europea ha avuto la necessità di trovare e adottare una strategia condivisa per affrontare l’emergenza e a questo scopo sta mettendo in campo i fondi del Recovery Fund (letteralmente “Fondo di Recupero”, ossia un fondo con il compito di emettere i Recovery Bond, con garanzia nel bilancio UE) condizionandoli a iniziative che rispettino tre criteri:
Un intervento perfettamente in linea con il Green New Deal della presidenza della Commissione Europea Von der Leyen che ha come obiettivo strategico quello di trasformare il vecchio continente nel primo blocco di Paesi a impatto climatico zero entro il 2050.
È importante però sottolineare come la sostenibilità costituisca un forte strumento di competitività aziendale anche e non solo per la sua integrazione nella strategia di marketing. Se da un lato infatti è ormai evidente che i consumatori prestano sempre più attenzione ai temi del green packaging e della circular economy. Dall’altro lato un’azienda sostenibile e responsabile si confronta, attraverso lo strumento dello Stakeholder Engagement, con il territorio di riferimento e lo riconosce come un aspetto centrale e strategico, coinvolgendolo su tematiche sociali, ambientali ed economiche allo scopo di allineare la propria strategia alle proprie performance in questi tre ambiti.
Se è certamente vero che gli obiettivi di sviluppo sostenibile, indicati nell’Agenda 2030, stanno sempre più diventando parte delle strategie e della governance aziendale, è altresì fondamentale sottolineare come la rendicontazione di sostenibilità assuma sempre più importanza, al fine rendere l’impresa più trasparente e meglio valutabile da parte di investitori, istituzioni e consumatori.
Secondo il principio di materialità la rendicontazione è tanto più efficace quanto più contiene e sviluppa i temi ritenuti “materiali”, ovvero significativi, dagli stakeholder dell’azienda.
Si inseriscono in quest’ottica di valorizzazione della sostenibilità come strumento di competitività le Linee Guida per la rendicontazione della sostenibilità recentemente redatte da Confindustria. Il documento è in realtà una revisione delle linee guida presentate nel 2010 e si pone l’ambizioso obiettivo di spiegare alle PMI italiane in che modo possono approcciarsi alla sostenibilità, secondo un “percorso per step”. Rinvieremo questo tema ad un approfondimento dedicato vista l’importanza e la complessità dell‘ argomento.
Tutto ciò però strettamente connesso anche alle iniziative previste per il rilancio “ITALIA 2020-2022” con FOCUS sugli aspetti ambientali come ribadito dal rapporto Colao di inizio giugno.
Il rapporto si presenta come un insieme di iniziative per accelerare lo sviluppo del Paese e migliorare la sua sostenibilità economica, sociale e ambientale, in linea con l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con gli obiettivi strategici definiti dall’Unione Europea
Trasformare i costi del rilancio post covid in investimenti per il futuro rappresenta un obbligo nei confronti delle giovani generazioni ma anche una grande opportunità .
Per questo l’obiettivo ultimo da perseguire nella fase di ripresa dopo il lockdown è quello di potenziare le infrastrutture economiche e sociali del Paese, e investire le risorse disponibili, oltre che nelle misure di sostegno immediato a persone e mondo produttivo, in azioni trasformative che rendano l’Italia più resiliente, reattiva, competitiva, sostenibile ed equa.
Nord Pas è particolarmente sensibile ai primi due assi, attraverso una serie di servizi di consulenza a supporto di tutela ambientale e sostenibilià e soprattutto grazie alla piattaforma software Q-81® HSE WEB APP, che rappresenta un utile strumento per digitalizzare le attività di rendicontazione non solo in ambito di sostenibilità ma, da oltre vent’anni, in ambito di salute, privacy e sicurezza sul lavoro.